Parecchio tempo fa, prima dell’avvento dei cellulari, dei social, delle app e dei filtri, prima del digitale e di photoshop, i fotografi usavano dei filtri concreti, che applicavano fisicamente sui loro obiettivi.

Molti di noi lo fanno ancora.

Alcuni di questi filtri sono utilitari, una semplice necessità quando si scatta in determinate situazioni – no, non tutto può essere sistemato in post né dovrebbe esserlo – ma ce ne sono anche molti che sono semplicemente belli o interessanti, e che mostrano la propria utilità nell’ottenere degli specifici risultati.

Sto parlando dei filtri “creativi”, io li chiamerei filtri “estetici” addirittura.
Questi sono tutti quei filtri che non hanno una grande utilità pratica, non li si usa per necessità, ma producono un look, un’estetica.

Filtri di diffusione, filtri a strisce (o streak), filtri stella, filtri colorati, filtri diottrici a campo diviso e a campo centrale (strip), filtri halo, filtri caleidoscopici, direi che sono i principali componenti della categoria, ma ce ne sono ancora altri se si cerca un po’ in giro.

Oggi ti spiego cosa fanno, quali uso e perché.

Cosa Fanno

filtri di diffusione

sono possibilmente i più comuni fra i filtri “estetici”, essendo cresciuti notevolmente in popolarità con la transizione al digitale e la corsa a risoluzioni elevate e ottiche più definite che ne è conseguita.

Ce n’è una grande varietà.
Possono cambiare in intensità, da molto leggera a fortemente marcata, che viene indicata in frazioni: 1/8 la più delicata, 1/4, 1/2, fino solitamente a 1 per la più forte.
E possono cambiare in “sfumatura”, con alcuni che riducono un sacco il contrasto mentre altri per niente; alcuni che rendono l’immagine più calda mentre altri sono più neutri o freddi; alcuni che creano aloni più ampi e altri più contenuti.

Ma, in un modo o nell’altro, tutti diffondono.

Diffusione vuol dire che ammorbidiscono la luce, spandendola un po’ intorno, e creando quei tipici aloni intorno alle fonti di luce (blooming).

Questo li rende generalmente apprezzati per la ritrattistica, dove spesso si preferisce una luce morbida.

Vedrai sicuramente quelli di intensità più forte utilizzati in diversi editoriali per ottenere un’atmosfera fantastica e sognante, mentre i più delicati vengono utilizzati molto più spesso con il semplice scopo di ridurre quel look esageratamente dettagliato – “digitale” diremmo spesso – che solitamente associamo alle camere moderne, e rendere l’immagine più morbida e naturale.

Questo è in assoluto il mio filtro preferito, e tendo a usarne uno a intensità media, così da ammorbidire l’immagine e creare un po’ di atmosfera allo stesso tempo. Lo uso quasi sempre.

ritratto notturno dal basso di una ragazza. filtro pro-mist

Filtri a Striscia (o streak)

producono dalle fonti di luce, delle strisce luminose, andando ad imitare il flaring caratteristico degli obiettivi anamorfici.

Alcuni producono strisce blu, altri dorate, e ce n’è anche qualcuno che ne produce di neutre, cioè dello stesso colore delle luci da cui nascono.

Onestamente, non reggono molto bene il confronto. Vedrai la differenza, in particolare nel modo in cui rispondono alla luce, in quanto tendono a produrre delle strisce troppo ampie e marcate rispetto a quella che è l’intensità della fonte di luce.

Ma, se vuoi ottenere questo look, sono una soluzione decisamente più semplice ed economica rispetto ad utilizzare davvero delle lenti anamorfiche.

Ci sono sicuramente altri motivi per preferire delle ottiche anamorfiche rispetto alle sferiche, ma se quello che ti interessa sono solo le strisce di luce, allora può decisamente convenirti provare uno di questi filtri.

Prediligendo look e atmosfere più cupe, posseggo un filtro a striscia blu. Lo uso raramente, in quanto trovo l’effetto troppo forte e un po’ innaturale per i miei gusti.
Per i miei lavori e per come lavoro, sto onestamente considerando la possibilità di aggiungere al mio kit qualche obiettivo anamorfico, soprattutto adesso che ne sono stati introdotti alcuni con autofocus.

ritratto di una ragazza. filtro a striscia blu

Filtri Stella

creano delle forme a stella in corrispondenza di fonti di luce forte, producendo un look rétro e fantastico, con un che di ricercato.

Puoi trovarlo in diverse versioni, solitamente a seconda di quante punte vuoi che le tue stelle abbiano. Ci sono marchi che ne producono anche di variabili, nei quali l’anello di controllo cambia il numero di punte delle stelle prodotte, a differenza di quelli comuni in cui l’anello controlla la rotazione di queste.

Non li uso spesso, ma ammetto che mi piacciono molto, quello a 4 punte soprattutto.

ritratto di una ragazza. filtro stella a 4 punte

Filtri Colorati

aumentano o riducono l’intensità di determinati colori.

Come puoi vedere qui sotto, se scatti a colori questi filtri avranno generalmente un effetto un po’ troppo marcato per essere utilizzabili. Fa eccezione il giallo, e quella rara occasione in cui potresti volere davvero imprimere un effetto del genere sulla tua immagine.

Ma in effetti non sono pensati per le foto a colori.

Questi filtri nascono per la fotografia in bianco e nero, dove non hanno nessun impatto sul colore, ma bensì su quali elementi dell’immagine si vedono di più o di meno. L’effetto che producono è simile a quello che otterresti giocando con il Mixer Bianco e Nero di Lightroom or Adobe Camera Raw ma, venendo applicati prima e non dopo che l’immagine venga registrata, sono molto più efficaci.

foto di un fiore scattata con filtro giallo
Dimostrazione di filtro Giallo sul blog di Kase Filters
foto scattata con filtro verde
Dimostrazione di filtro Verde sul blog di Kase Filters

filtri diottrici a campo diviso e a campo centrale (strip)

sono qualcosa di speciale, e li hai visti usati perlopiù al cinema.

Cambiano il fuoco in parte dell’immagine, permettendoti di produrre scatti dove due piani di fuoco diversi sono entrambi a fuoco, o di isolare un elemento da ciò che ha intorno, anche se si trova tutto sullo stesso piano.

E’ necessario che tu abbia le idee chiare e sappia bene quello che stai facendo, se vuoi utilizzare questi filtri in maniera efficace. Ma se è così, troverai che questi filtri sono insostituibili.

frame estratto da The Matrix realizzato con l'utilizzo di un filtro diottrico a campo diviso
Immagine di Matrix realizzata con filtro diottrico a campo diviso

Filtri halo

creano una forma circolare sfocata vorticante intorno al centro dell’inquadratura.
Questi filtri sono amati da molti fotografi di concerti, ma potrai vederli utilizzati anche in editoriali creativi.

Qui ti faccio vedere un esempio di entrambi.

Ritratto editoriale realizzato da Lindsay Adler con l'utilizzo di un filtro Halo
Halo usato in un editoriale da Lindsay Adler
Foto di un concerto degli Slipknot realizzata con filtro Halo
Halo usato per un concerto degli Slipknot da Dan Virchow

Filtri caleidoscopici

creano un effetto caleidoscopico, riempiendo l’inquadratura con rifrazioni dell’elemento al suo centro.
Tendono a vedere gli stessi utilizzi dei filtri Halo.

Ritratto di una ragazza realizzato da Yvonne Hanson con filtro caleidoscopico
Filtro caleidoscopico in ritratto da Yvonne Hanson
Foto di un concerto dei Softcult realizzato da Melissa Morris con filtro caleidoscopico
Filtro caleidoscopico utilizzato per un concerto dei Softcult da Melissa Morris

Bene, ora che sai cosa fanno

Perché li uso?

La maggior parte dei fotografi e videomaker saprebbe lavorare con qualunque camera e obiettivo gli capiti a tiro, ma sceglierà una macchina, e ancora di più una lente, a seconda del risultato che vuole. Sono strumenti, e sceglierne uno è come scegliere un pennello per un pittore.

Ecco, essendo artistica e cinematica

Il “Carattere” è un componente molto importante della mia fotografia.

E’ per questo che preferisco utilizzare macchine i cui sensori abbiano un look caratteristico, e ottiche imperfette, con flare, vignette e quant’altro. E sono tutte cose che controllo ogni volta che valuto un nuovo acquisto, e per questo mi piacciono molto gli obiettivi vintage glass.

Ed è lo stesso motivo per cui mi piacciono i filtri creativi, e li uso molto spesso.

Mi aiutano ad ottenere il mio look.

Mentre affidarsi a un obiettivo per un look particolare ti costringe a utilizzare solo quell’obiettivo o a trovarne di simili, con i filtri non hai questa limitazione.

Con un filtro, posso usare qualunque ottica, specialmente quelle più moderne, che solitamente non hanno un particolare carattere, e sapere che otterrò il look di quel filtro. Sempre.

Si potrebbe dire che per la maggior parte degli effetti, se non tutti, si possano anche realizzare in post-produzione ma, per quanto questo sia vero, richiederebbe molto molto più tempo.
E con i filtri posso vedere i risultati subito, direttamente in camera.

In generale mi rendono le cose più semplici e più veloci. E per me è un valido investimento.

Ritratto di una ragazza, realizzato con un filtro stella a 4 punte e un filtro pro-mist

Quindi, se vuoi un look specifico e ci sono dei filtri che possono realizzarlo, ti consiglio di provarli.

Se ti senti bloccato, o senti che alle tue foto manchi qualcosa, o semplicemente vuoi provare qualcosa di nuovo e diverso, potrebbe essere una buona idea provare con dei filtri.

Marchi che uso e raccomando

Al momento mi affido a Tiffen e K&F Concept.

Non penso ci sia nessun altro marchio che produca una varietà di filtri ampia quanto Tiffen, e con una tale qualità. Per anni sono stati IL marchio di filtri per eccellenza.

K&F Concept è il marchio a cui mi rivolgo quando cerco qualcosa con cui giocare e sperimentare, ma che non mi aspetto di utilizzare troppo. O qualcosa su cui mi sta bene non avere la massima qualità.
I loro prodotti non sono perfetti ma, fra i brand più economici, loro sono quello di cui mi fido.

Personalmente non ho mai usato filtri PolarPro o Nisi, ma conosco molti che li utilizzano e non se ne sono mai lamentati, per questo mi sento di poter consigliare anche questi marchi.

Un paio di domande per concludere

Conoscevi qualcuno di questi filtri? Li hai mai usati?
E a prescindere, cosa ne pensi?


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